Io e Andrea abbiamo lasciato la vita urbana e siamo arrivati in questo posto lontano dal caos e dallo smog proprio la sera del 25 Aprile 2012. Mi è piaciuto pensare che in qualche modo la Liberazione per noi sia stata quella dallo stress metropolitano e dallo smog.
Hualian (花莲) è una città situata sulla costa est di Taiwan, a 3 ore e mezzo di treno da Taipei, in uno dei territori meno popolati e meno contaminati di tutto il paese. In questa regione vivono anche alcune delle tribù aborigene di Taiwan, e le terre coltivate a riso si estendono a perdita d'occhio tra le catene montuose e il mare. Un piccolo paradiso. Tuttavia la scelta di Hualian è avvenuta un pò per caso, o per destino. Le ricerche che ci hanno portato qui sono state infatti relative non al luogo, ma alla fattoria biologica nella quale avremmo deciso di passare 10 giorni di questo viaggio. Tramite l'organizzazione WWOOF (World Wide Opportunities on Organic Farms), dopo un'attenta selezione delle 64 aziende agricole biologiche dell'isola che accolgono volontari, siamo approdati qui, a Hualian, nella fattoria Ougenli. In breve, l'esperienza WWOOF permette ai volontari di lavorare (gratuitamente) in una fattoria bio per imparare a coltivare in modo biologico ed eco-sostenibile in cambio di vitto e alloggio. Al momento la nostra fattoria ospita 5 volontari, oltre a me e Andrea ci sono Lauren dagli States, Alice da Hongkong e Shaun da Singapore. Noi stiamo in stanza con Shaun. Siccome ho in mente di annotare tutti i dettagli di ciò che imparo, ho pensato che tanto vale scriverli sul blog e condividerli con chi potrebbe essere interessato. Giorno 1 Sveglia alle 5am, colazione e via che si comincia questa giornata alla 5:30 del mattino. Si è appena fatto giorno. Stando ai programmi, lavoreremo fino alle 9:30, poi pausa fino alle 2pm, per poi riprendere fino alle 4:30-5:00 del pomeriggio. La prima giornata è già andata, io sono con il mio the a scrivere questo post, e queste sono le cose che voglio annotare. Carote piccole, brutte ma buone! Abbiamo atteso che la pioggia più forte smettesse di scrosciare, e appena le gocce sono diventare sottili, ci siamo diretti verso il campo con cappelli e impermeabili per la raccolta delle carote. Ci siamo messi 2 persone per fila, uno tirava le foglie per estrarre le carote dal terreno e l'altro recideva tali foglie e gettava le carote nel cesto. Una dopo l'altra, quelle che estraevamo non assomigliavano troppo alle belle carote di Bugs Bunny, al contrario erano piccole, alle volte con più punte (più radici) e semi-deformi, simili a quelle che potrebbero nascere vicino alla centrale atomica dei Simpson. Fratellone Li, uno dei due gestori della fattoria, ha subito chiarito il mistero. Al momento della semina i semi sono stati gettati sul terreno, sul quale tuttavia deve essere piovuto molto prima che i semi potessero germogliare e attecchire bene con le radici, che probabilmente con la tanta acqua sono saliti in superficie, portando ad una crescita innaturale delle carote che invece di penetrare il terreno in profondità si sono sviluppate in larghezza più che in lunghezza. Molte di queste carote non saranno commerciabili al mercato del week-end, tuttavia Fratellone Li ha detto che le offrirà in regalo ai clienti, che saranno comunque felici di gustarsi un prodotto bio forse brutto all'occhio, ma sano e buonissimo al palato! Riso grezzo, integrale, germe, bianco…e non dimentichiamoci la crusca! Il riso si sa è il pasto principale dei paesi asiatici. Finalmente ho avuto modo di scoprire come avviene la lavorazione di questo prezioso cereale. Intanto il riso grezzo (non lavorato) va tenuto in luogo asciutto. L'umidità lo farebbe marcire. La "corazza" di crusca che lo avvolge è molto spessa, e tiene protetto il chicco dall'attacco di parassiti. Non appena il riso è lavorato (quindi liberato dalla crusca), questo è buono per 3 mesi, dopo di che diventa estremamente vulnerabile agli insetti che se ne cibano. Riso grezzo - è il riso raccolto così come ce lo dona Madre Natura e messo ad essiccare naturalmente. Quando il riso è raccolto contiene ancora una minima quantità di acqua (quindi non è come il grano che viene raccolto secco). Riso integrale - è ottenuto lavorando il riso grezzo con la macchina apposita per eliminare il guscio esterno del chicco. Questa macchina utilizza presse in gomma per rompere la crusca dura ed eliminarla. Il riso va passato in questa macchina 4/5 volte regolando la pressione fino ad ottenere il risultato voluto. Questo riso è anche chiamato Brown Rice, dovuto al suo colore scuro. Germe di riso - è la prima volta che sento parlare di germe di riso (Germ Rice). A quanto pare si tratta di una sorta di riso integrale al quale è stata aggiunta una fase di lavorazione, per renderlo meno integrale, ma nemmeno completamente bianco. Questo è ottenuto facendolo passare in un macchinario simile ma con presse di metallo invece che di gomma. Riso bianco - è quello più conosciuto e mangiato, ma anche quello meno nutriente (visto che ha perso tutte le vitamine, proteine ed elementi contenuti nella crusca). Questo riso si ottiene lavorando fino in fondo il chicco nel macchinario con presse in metallo fino ad eliminare completamente la crusca. Crusca - è talmente dura al tatto che si capisce subito che non può essere utilizzata per scopi alimentari. Ma ha tanti altri usi che la fanno sembrare tanto preziosa quanto il chicco di riso stesso! Innanzitutto si può utilizzare come lettiera per gli animali, dai gatti ad animali più grandi. Poi si può cospargere intorno alle piantine appena trapiantate in orto per evitare che intorno ad esse si infesti l'erbaccia. Infine se ridotta in cenere (semplicemente dandogli fuoco), quello che rimane è un prodotto ricchissimo di fosforo (P) e potassio (K), ottimo per concimare nuovamente il terreno e prepararlo a nuove piantagioni di riso! Per fare un albero ci vuole il seme…e tanta precisione! Proprio per evitare di raccogliere altri ortaggi deformi (come è successo con le carote) il metodo più sicuro ed efficace è quello di far germogliare le sementi in semenzaio sotto serra. Questo è quello che abbiamo fatto il resto della mattina con i semi di broccolo, cetriolo e lattuga. Chi avrebbe pensato che per fare un semenzaio ci volesse la precisione di uno scienziato di laboratorio? Con delle minuscole pinzette si prendevano i minuscoli semini (del diametro di mezzo millimetro) e li si lasciava cadere nei fori cilindrici ripieni di terriccio. Una volta riempiti tutti i 120 fori dello stampo, si ripassa con terriccio per ricoprire i semi, e si porta il tutto in serra. Questo metodo garantisce di avere piantine che crescono al sicuro e al caldo, lontane da agenti atmosferici infausti e da parassiti e uccelli, e di avere piantine nel giro di qualche settimana pronte ad essere trapiantate nell'orto ormai "grandicelle". Questo procedimento rende più facile anche gestire l'orto, che in tal modo avrà piantine tutte più o meno della stessa dimensione e nella stessa fase di sviluppo. Inoltre così facendo, gli eventuali semi difettosi che non crescono sono naturalmente selezionati e non si spreca alcun lembo di preziosa terra in quanto trapiantando le piantine siamo sicuri di occupare tutti gli spazi. Consigli per il semenzaio: mettere i semi a bagno in acqua un giorno prima della semina, così che l'involucro esterno si ammorbidisca e sia più facile per il seme germogliare. Per la lattuga esiste addirittura un modo per stimolarne la germinazione fuori stagione ponendo i semi (già in acqua) in frigorifero, e poi estrarli così che lo sbalzo di temperatura possa far credere al seme dell'insalata di essere passato dall'inverno alla primavera… Ingannare l'insalata. Che sia poco bio-etico?
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Mentre papa Ratzinger se ne esce con "l'educazione sessuale minaccia la libertà religiosa", qua i buddisti cercano di usare il loro tempo per contribuire alla salvaguardia del pianeta. Domenica scorsa sono stato al tempio buddista di Zhanshan (湛山寺) assieme alla mia amica Wenjing. Poco prima di uscire siamo passati per il tempietto del buddha Guanyin, e mentre Wenjing si prostrava verso quella statua color avorio dallo sguardo compassionevole, io curiosando in giro sono stato colto da una piacevole sorpresa. Sul tavolo davanti al buddha erano stati disposti libretti e CD audio gratuiti che invitavano a chiudere con la carne per una ragione molto pragmatica: salvare la Madre Terra. Che la religione buddista contempli il vegetarianismo non è novità, uccidere una creatura vivente crea karma (azione) negativo, cosa che non permette all'uomo di raggiungere il Nirvana (illuminazione) relegandolo così al ciclo della reincarnazione e quindi alla sofferenza (samsara). Quello che però mi ha fortemente colpito è che tutto il materiale esposto era chiaramente volto a promuovere uno stile di vita vegetariano non tanto per questioni religiose, bensì per un fine molto pratico e attuale quale l'ecosostenibilità ambientale. L'impatto che il consumo di carne ha sull'ambiente è un aspetto di cui perfino in Europa la maggior parte delle persone non è a conoscenza. In realtà la produzione della carne è ad oggi il settore industriale più inquinante in assoluto, di gran lunga più inquinante dei mezzi di trasporto, al contrario di ciò che si crede. L'opuscolo tratta in modo molto accurato i diversi aspetti della non sostenibilità di una dieta a base di carne (o come piace dire a me, di un consumo eccessivo), tra i quali la quantità spropositata di acqua necessaria alla produzione di carne rispetto alla produzione di cereali/vegetali, le frequenti epidemie causate dalle condizioni disumane in cui versano gli animali negli allevamenti (come si è già visto con la SARS, influenza aviaria, mucca pazza ecc.) fino ad arrivare a parlare dei vantaggi alla salute per chi passa ad una dieta fatta di soli prodotti vegetali (riduzione colesterolo, pressione cardiaca, a aumento dell'età media a livello statistico). L'ultima pagina tende ulteriormente a convincere il lettore riportando una lista di personaggi storici illustri che hanno optato per una dieta vegetariana, tra i quali Albert Einstein, Gandhi, Pitagora, Lev Tolstoj e anche un grande conterraneo, Leonardo Da Vinci. Credo che una religione capace di mettersi al servizio dell'uomo e dell'ambiente piuttosto che di se stessa esprima nel modo più nobile il concetto di divino e di sacro. --------------------------------------------------------- Per approfondimenti sull'argomento: http://www.meatthetruth.nl/en/ --- http://www.meat.org/ Per una buona lettura consiglio Se niente Importa, di Safran Foer Per scaricare l'opuscolo in cinese clicca qui sotto!
Sono partito e come da tradizione mi sono portato dietro il libro da cominciare in aeroporto e dal quale farsi accompagnare nei primi giorni di ambientazione. Il primo libro di un viaggio di solito rimane aggrappato ai ricordi, perché letto in un momento di particolare sensibilità emotiva, quella del cambiamento di luogo, di cultura, di distacco dagli affetti. Ecco il libro è - per me - ciò che mi riporta a casa anche quando sono distante, come un profumo familiare.
Questa volta ho scelto - non a caso - Un indovino mi disse di Tiziano Terzani. Dico non a caso perché Terzani in quel libro descrive un intero anno passato in Asia a viaggiare con ogni mezzo tranne che con aerei. La sua decisione era dovuta ad un presagio di tanti anni prima che un indovino di Hong Kong aveva fatto sull'anno 1993 in cui il giornalista non avrebbe dovuto assolutamente volare, o avrebbe rischiato la vita. La profezia in qualche modo si avvererà. Un libro molto interessante, e come tutti i libri di Terzani estremamente piacevole alla lettura. Io a modo mio mi ero messo in testa di voler fare qualcosa di simile, avevo deciso che dal momento in cui fossi atterrato a Qingdao, non avrei più preso aerei fino al 6 luglio, momento del ritorno in patria (!). Ero deciso, convinto! Già mi scocciava il fatto che avessi prenotato il volo interno Pechino-Qingdao, perché non un bel treno? Poi i primi dubbi, quando ho pensato a Shenzhen, nel profondo sud, si parla di quasi 30 ore di treno…eppure mi sono detto che lo avrei fatto, con la mia cuccetta e i miei libri. Anzi, un'ottima occasione per staccarsi dal lavoro e le tonnellate di email. Ero così entusiasta all'idea che non potevo fallire. Oltretutto già stavo facendo i calcoli di emissione di CO2 risparmiata con questa mia scelta (ho letto di persone che per motivi di eco-sostenibilità hanno chiuso con gli aerei, per sempre). Poi la catastrofe. Chiamata urgente dal dipartimento centrale, devo essere a Shijiazhuang il prima possibile "tipo domani?", "no, tipo stasera è meglio". Non ho scelta, mi arrendo al fato. In meno di 12 ore dal mio volo Pechino-Qingdao mi ritrovo a fare check-in per un Qingdao-Pechino. Poi bus, stazione dei treni che grazie al cielo ho potuto evitare avendo trovato un passaggio abusivo fino a Shijiazhuang (le stazioni dei treni in Cina in periodo Capodanno Cinese sono l'inferno, da non augurare al peggior nemico). Dopo due giorni a Shijiazhuang con febbre a 38 eccomi tornare all'aeroporto di Pechino per assistere una paziente in partenza, questa volta a bordo di un veicolo da strada, 5 lunghissime ore (da leggersi con tono Fantozziano). A lavoro ultimato, cerco di tornare a Qingdao, un benedettissimo treno, ma tutto prenotato fino al 30. Il giorno seguente avrebbero aperto le vendite dei biglietti per il 31. Era il 26, io con 3 T-shirt in tutto, sudate, fonate e risudate per la febbre, volevo tornare ed ero di fronte a due scelte, una etica e l'altra pratica. Avrei potuto tornare a Shijiazhuang con i colleghi, altre 5 ore di viaggio, per tentare il giorno seguente di accapparrarmi un treno di ritorno per Qingdao il 31. Garanzie nessuna. Oppure avrei potuto volare la mattina seguente, posto assicurato, 800 yuan e tanta CO2 nell'atmosfera. In questo momento sto scrivendo da una camera d'albergo di Qingdao, quindi fate presto a capire su cosa sia ricaduta la mia scelta. Terzani lo considero un grande maestro, ma che schiappa di allievo mi sento! |
chi sonoUn semplice viaggiatore, uno dei tanti, alla ricerca di quel qualcosa che so già essere quasi inafferrabile. Cosa che rende l'intero percorso ancora più avvincente. il blogNessuna pretesa prima di tutto. Un posto virtuale nel quale dare forma ai miei pensieri e ricordi per segnare le tappe dei miei viaggi, e del mio viaggio. archivi
April 2020
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